Italian

Oleksandra Koval, direttrice dell’Istituto del Libro ucraino (parte del Ministero della Cultura ucraino), ha dichiarato che inizierà la procedura per il ritiro di oltre 100 milioni di libri cosiddetti “di propaganda” dalle biblioteche pubbliche in Ucraina. Secondo il Ministro della Cultura e delle Politiche dell’Informazione, Oleksandr Tkachenko, i libri – tra cui le opere di scrittori e poeti di fama mondiale come Dostoevskij e Pushkin – potrebbero essere inviati ai centri di riciclaggio della carta.

Proprio come anticipato da tutti i sondaggi  degli scorsi tre mesi, Gustavo Petro è arrivato in testa nel primo turno delle elezioni presidenziali colombiane, ottenendo la cifra sorprendente di 8,5 milioni di voti (40%). Purtroppo, nonostante quanto Pedro stesso aveva previsto, non è riuscito a vincere con una maggioranza del 50%, o più ampia, già al primo turno. E nonostante le previsioni di molti, Rodolfo Hernández, il demagogo di destra che ha fatto campagna elettorale soprattutto attraverso i social network, è riuscito a sorpassare

...

La lista NUPES (Nuova Unione Popolare Ecologica e Sociale), guidata da La France Insoumise (FI), è vista dai lavoratori e dai giovani di sinistra come il migliore strumento per battere la destra alle elezioni legislative del 12 giugno. I marxisti francesi sostengono criticamente il voto per i candidati della NUPES. Ma dobbiamo dire che questa alleanza con partiti riformisti screditati e di destra rischia di smobilitare la base di sostegno di FI e di compromettere la sua capacità di realizzare riforme sociali al governo, nel caso a NUPES conquisti la maggioranza.

Dalla scorsa settimana sono scoppiate in Iran una serie di proteste spontanee a seguito dei tagli ai sussidi ai generi alimentari di base, combinati con la spirale inflazionistica. I prezzi di prodotti come olio da cucina, pollo, latte e uova sono aumentati bruscamente anche del 300%. Nelle ultime settimane, il prezzo di un chilogrammo di farina è aumentato del 500%. I tagli ai sussidi hanno anche causato un aumento del 169% del prezzo della pasta. Questo sta creando una situazione disperata per le masse e sta provocando un contraccolpo che combinato alle lotte dei lavoratori, produce un mix esplosivo.

Mark Fisher è stato un filosofo e saggista inglese, che possiamo definire fra gli alfieri del postmodernismo. Questa recensione di uno dei suoi libri più famosi,scritta qualche anno fa dai nostri compagni britannici, crediamo sia utile per gettare una luce sugli approdi di questa corrente filosofica così popolare nelle università.

La crisi in Ucraina ha creato la tempesta inflazionaria perfetta. La guerra, le sanzioni occidentali contro la Russia, la pandemia, il protezionismo e il cambiamento climatico stanno mandando in fumo decenni di disponibilità a buon mercato delle materie prime, in una crisi che non fa altro che acuirsi. Questa concatenazione senza precedenti di vari fattori sta preparando un disastro, come sintetizzato da una sobria analisi di Pascal Lamy, ex direttore generale dell’Organizzazione mondiale del commercio:

Il 25 aprile Twitter ha annunciato che il suo consiglio di amministrazione avrebbe accettato una proposta di 44 miliardi di dollari da parte di Elon Musk per comprare l’azienda di social media. In attesa dell’approvazione da parte degli azionisti, l’accordo dovrebbe essere finalizzato nei prossimi tre o sei mesi. Musk, attualmente la persona più ricca della Terra, con un patrimonio netto di 259 miliardi di dollari, arriverebbe così a possedere uno dei siti di social media più influenti al mondo, usato quotidianamente da oltre 200 milioni di persone.

“Non siamo in guerra solo per sostenere gli ucraini. Siamo fondamentalmente in guerra con la Russia, anche se per procura, ed è importante che la vinciamo”, ha affermato il deputato statunitense Seth Moulton durante un’apparizione a Fox News. Forse è stato più franco di altri, ma il messaggio è arrivato forte e chiaro dai rappresentanti ufficiali dell’amministrazione Biden. Alla domanda su cosa potrebbero considerare gli Stati Uniti come un ​​successo nella guerra, il segretario alla Difesa di Biden, Lloyd Austin ha detto “vogliamo vedere la Russia indebolita”.

Lunedì 9 maggio avvenimenti drammatici hanno scosso lo Sri Lanka. Dopo mesi di sconvolgimenti a livello economico e settimane di mobilitazioni di massa nelle strade, il Primo Ministro Mahinda Rajapaksa ha fatto una scommessa disperata per ristabilire l’ordine e salvare la propria carriera politica. Ma la sua repressione brutale gli si è ritorta contro in modo drammatico. Al calar della notte, Mahinda si doveva nascondere in una base navale, mentre decine di residenze di parlamentari erano date alle fiamme. Alla fine della giornata, otto persone erano morte, tra cui un parlamentare e due agenti di polizia, e gli ospedali erano pieni di feriti.

Pubblichiamo un documento scritto nel 2016 dalla direzione della Tmi come parte di una discussione sul ruolo dell'imperialismo oggi e sul carattere di Cina e Russia. Pensiamo che possa servire a chiarire le questioni che sono state sollevate in relazione all'invasione russa dell'Ucraina.

Nelle elezioni per l’Assemblea dell’Irlanda del Nord il Sinn Féin si è imposto come primo partito. Con un ragguardevole 29% dei primi voti di preferenza rispetto al 21,3% del Partito unionista democratico (Dup nella sigla inglese), il divario è stato persino più ampio del previsto. A poche ore dalla chiusura dei seggi, l’hashtag #UnitedIreland stava già spopolando su Twitter. Questo risultato è un altro, devastante colpo al prestigio dell’imperialismo britannico e l’ennesimo strappo nel già sfilacciato tessuto del cosiddetto “Regno Unito”.

Shireen Abu Akleh, 51 anni, giornalista palestinese di Al Jazeera, è stata uccisa dall’esercito israeliano ieri mattina presto, mentre copriva come inviata un raid nel campo profughi di Jenin, nella Cisgiordania occupata. Questo omicidio a sangue freddo di una giornalista – un crimine di guerra secondo la Convenzione di Ginevra – mette ulteriormente a nudo la brutalità dello Stato israeliano e l’ipocrisia dei suoi alleati imperialisti.

Non molto tempo fa, il regime del Partito Comunista Cinese (PCC) ostentava con orgoglio i propri successi nel contenimento della pandemia di COVID-19 rispetto a gran parte del resto del mondo. Ora, però, uno dei suoi maggiori centri economici, Shanghai, soffre un’impennata della variante Omicron, aggravata da gravi errori causati dalla malgestione burocratica.

Quando guardiamo al mondo di oggi e vediamo miliardi di persone tormentate dalla povertà, dall’asservimento e dall’oppressione, è facile presumere che questi orrori abbiano accompagnato l’umanità per tutta la sua esistenza. Dopotutto, per migliaia di anni, re, filosofi e sacerdoti ci hanno detto che è sempre stato nella natura degli esseri umani soffrire questi mali. Uno studio serio del nostro lontano passato, tuttavia, dimostra il contrario. Per quasi tutta la nostra esistenza come specie, abbiamo vissuto in gruppi comunisti di cacciatori-raccoglitori, senza signori o padroni di alcun tipo.