Marocco: solidarietà con le vittime della repressione! Italian Share TweetDurante le proteste del 10 febbraio, in Marocco, lo stato ha scatenato le forze di sicurezza contro le masse, causando almeno nove morti e procedendo ad arresti indiscriminati. Uno degli attivisti arrestati e brutalmente torturati è un compagno della Lega di Azione Comunista (LAC), la sezione della TMI in Marocco. Pubblichiamo un appello dei compagni della LAC. Chiediamo a tutti i nostri lettori di partecipare alle protesta contro la repressione.Il 20 febbraio, le masse marocchine si sono mobilitate per le strade di tutto il paese e nel Sahara occidentale, per protestare contro il dispotismo e l’oppressione. L’apparato repressivo della monarchia, con i suoi vari contingenti, ha organizzato una feroce campagna di repressione contro i manifestanti. Hanno usato elicotteri, manganelli, gas lacrimogeni, proiettili di plastica e munizioni; veicoli della polizia sono stati guidati a tutta velocità contro i manifestanti.Allo stesso tempo, viene condotta una campagna di arresti arbitrari, irruzioni nelle case e saccheggi. La feroce repressione è continuata il giorno successivo, facendo altre vittime. Almeno nove persone sono state uccise e molte sono rimaste ferite. Sono stati fatti un numero imprecisato di arresti. Gli attivisti della Lega, che partecipavano alle manifestazioni, sono stati oggetto della repressione, che si è accompagnata con l’intimidazione e gli inseguimenti fino all’arresto.Il 21 febbraio, il compagno Moncef Laazouzi, studente presso l’Università Mohamed Ben Abdellah a Fez, è stato rapito dalle forze di polizia e torturato. Più tardi abbiamo appreso del suo ricovero presso l’Ospedale Universitario di Fez, dato che aveva subito diversi ferite, la frattura di un piede e la rottura della milza, lesioni che hanno richiesto un intervento chirurgico.Ciò che è successo al nostro compagno è solo un esempio della repressione quotidiana subita dal nostro popolo, dalle altre tendenze di sinistra e del movimento operaio nel suo insieme con il silenzio complice dei media. Ma noi dichiariamo che, nonostante la repressione, continueremo la nostra lotta fino alla rovesciamento della dittatura e del sistema che ci sfrutta.Invitiamo tutti gli attivisti internazionalisti e la classe operaia internazionale a mostrare solidarietà con i lavoratori e i giovani del Marocco, e con tutte le vittime della repressione della monarchia. Chiediamo l’immediata sospensione della campagna di arresti e di omicidi che non accenna a diminuire. Tutti i responsabili di questi crimini efferati devono essere processati. Vi chiediamo varie forme di solidarietà: sit-in presso le rappresentanze diplomatiche marocchine, l’adozione di risoluzioni di solidarietà da parte di sindacati e organizzazioni di sinistra e giovanili, ecc. È possibile inviare le lettere e i messaggi di protesta e di denuncia a questi indirizzi:Primo ministro marocchino Fax: 00212 537761777, e-mail: courrier@pm.gov.maMinistro dell’interno Fax: 00212537767404 o 00212537761777, email: courrier@mi.gov.maMinistro della giustizia email: courrier@mj.gov.maVi preghiamo di mandare copia di questi messaggi a: lac@marxy.comQuesto indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.La forza della classe operaia è la sua unità. Lavoratori di tutti i paesi unitevi!Lega d’azione comunista25 febbraio 2011Translation: FalceMartello (Italy)